Vysotsky, il ribelle con la chitarra

#consiglidimusica, a cura di Davide Bonetti*

Il 9 maggio, appena trascorso, si celebra in molti paesi (principalmente dell'Europa orientale) la cosiddetta Giornata della Vittoria. Si tratta di una ricorrenza istituita nel 1965 per ricordare la firma della resa incondizionata da parte della Germania nazista, avvenuta il 9 maggio di venti anni prima, in seguito alla capitolazione di Berlino ad opera delle truppe sovietiche.

Non so se Vladimir Semënovich Vysotsky, il più grande cantautore russo di sempre, celebrasse questa ricorrenza. Mi piace pensare che lo facesse a modo suo, bevendo vodka, fumando una sigaretta dopo l'altra e cantando con quella voce aspra e sgraziata una delle sue tante canzoni contro la guerra. Come quella che voglio farvi ascoltare oggi... canzoni il cui messaggio più universale e destinato a durare nel tempo è, forse, proprio questo: in guerra non ci sono vincitori né vinti; e nessuno torna mai davvero dal fronte.

Scomparso nel 1980, Vysotsky ha lasciato una traccia indelebile nella musica popolare russa. Un poeta, oltre che un cantautore, di statura gigantesca. Questa versione è stata incisa nel 1993 da Eugenio Finardi, in occasione del Premio Tenco attribuito - postumo - al grande autore russo.
Daniele Gozzetti Dani Goz e Davide Bonetti la eseguono, dal vivo, nello spettacolo Violet Moon "Un Santo con la penna".

Ascolta il brano: https://www.youtube.com/watch?v=A9poMght2cE&feature=youtu.be&fbclid=IwAR3DjZVZZLeLnIj9JJzNMukWLWJXOcYtD12H1vFjMKB3Sfcwuc5LS71-4rg

*Coordinatore settore Musica Violet Moon